Ciao a tutti. Sono trascorsi quasi 2 mesi dalla perdita della mia Lola e mi faceva piacere condividere con voi qualche aneddoto che sicuramente anche voi avrete sperimentato nel vivere accanto ai vostri pelosoni
. In questo periodo ho bisogno dei bei ricordi, dei momenti felici vissuti insieme affinché facciano spazio a quelli bui e tristi che spesso invadono la mia mente. Non sto raccontando nulla di nuovo perché molti prima di me avranno sperimentato le mie stesse sensazioni. È difficile, tanto difficile, trovare la serenità e il giusto equilibrio per superare la loro mancanza, io ci provo con tutta me stessa perché so che è ciò che lei avrebbe voluto x me
. Quanto volte in casa abbiamo assistito e riso alla scenetta delle orecchie automatiche… Facevo finta di essere distratta poi d’un tratto rivolgevo il mio sguardo verso di lei e lei TIN puntualmente portava le orecchie in avanti che fino a un secondo prima aveva tenuto rigorosamente indietro. Era come se avesse avuto un riflesso condizionato
, della serie “mamma eccomi che c’è sono pronta dimmi”! E io mi divertivo a farlo continuamente così da farlo diventare un teatrino comico. Oppure quando mia figlia (era piccola) le aveva insegnato il “ponte” (che consisteva nel farla passare sotto le sue gambe) oppure il comando “gira” (quando voleva che girasse a destra) oppure “ruota” (per farla girare a sinistra) e ancora piede, poi terra e lei puntualmente seguiva tutti i comandi fino a quando il gioco terminava con una serie di comandi scombinati tutti accavallati, uno di seguito all’altro che Lola non ci capiva più niente e tutte e due finivano sdraiate a terra a riempirsi di baci e leccatine. Noi in famiglia abbiamo sempre sostenuto che Lola era un “maschio” mancato sia x le dimensioni (ci avevano detto all’allevamento guardate è una taglia gigante per essere femmina) sia x il suo abbaio forte potente tipico da maschio. A parte queste caratteristiche era di una dolcezza unica, equilibrata con tutti umani e cani (c’era solo una cagnolina nel quartiere con cui non andava d’accordo e non c’è stato verso di farle cambiare opinione). Amava il mare, le coccole, la palla e ovviamente come tutti i golden la “pappa”! Alla parola pappa o a qualsiasi altro termine che facesse rima con pappa lei sfoderava tutte le sue energie e travolgeva tutto ciò sì contrapponeva tra lei e la ciotola
. L’ultima settimana (quando ero già venuta a conoscenza dell’emangiosarcoma) le ho dato da mangiare tutte le prelibatezze possibili e immaginabili, tanto che a volte mi sono chiesta chissà se Lola starà pensando che mi sono impazzita tutto d’un colpo! Era l’altra mia figlia pelosa così la chiamavo ed io ero la sua mamma, e resterà per sempre così
. Grazie per avermi letto.
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