Buonasera a tutti, si c'è stato il primo incontro con l'educatore, saranno una decina in totale, uno a settimana. Come prima volta è stata soprattutto un'infarinatura con tante nozioni teoriche sulla "psicologia canina", sul fatto che conta soprattutto il nostro atteggiamento posturale e che le parole (no, bravo, ma potrebbero anche essere altre ecc) sono inutili se noi non le associamo a un gesto, in modo che il cane possa collegare quel suono a un'azione negativa o positiva. Comunque abbiamo fatto anche alcuni esercizi con i premietti che ci ha consigliato di ripetere in questi giorni. Tipo far vedere il premietto in mano e darglielo solo quando si siede e non quando si alza in piedi, aumentando sempre di più il tempo di attesa per allenare la sua pazienza. Oppure tenere il premietto in un pugno chiuso, darglielo non appena smette di leccare il pugno. E poi mettere il premietto tra due dita e allontanare la mano dicendo "andiamo" e lui che va incontro alla mano per prenderlo (esercizio che ci tornerà utile quando inizieremo a portarlo a passeggio e lui assocerà quell'"andiamo").
Questi sono i tre esercizi che per ora ci ha raccomandato di fare più volte al giorno fino al prossimo incontro. Per il resto ci ha detto cose come alzarci in piedi, di spalle magari, quando ci salta addosso, scostarlo con la gamba quando si aggrappa al divano, afferrarlo dalla collottola in maniera energica e spostarlo quando esagera. Cose che comunque avevamo già letto qua e là.
Dopo un solo incontro ovviamente vedere miglioramenti è difficile, ci sono ancora molti momenti critici nel nostro rapporto col cane, oggi pomeriggio per esempio abbiamo passato una brutta mezz'ora in cui non sapevamo cosa fare, tutto è partito dal fatto che si era impossessato della pantofola di mia madre e noi gliel'abbiamo tolta con la forza, si è innervosito moltissimo, ha cominciato ad avventarsi alle gambe di ognuno di noi e tirarci i pantaloni, mordere tende, mobili, tutto con chiaro spirito vendicativo, al che mia madre esasperata dopo alcuni minuti di combattimento lo ha chiuso per dei minuti in bagno (per me sbagliando, e infatti l'ho rimproverata) perché stava veramente esagerando. Fatto uscire, più rabbioso di prima, è saltato sul divano e lì siamo entrati in panico perché ha cominciato a dimenarsi come un pazzo in piena fase convulsiva, si aggrappava alla spalliera (è un divano non appoggiato a un muro) e avevamo il terrore che cadesse giù (dalla spalliera al pavimento c'è 1 metro), cercavamo di prenderlo in braccio per riportarlo giù ma ci ringhiava contro e mostrava i denti in avanti come a dire: "Se vi avvicinate vi mordo".
Al che, non sapendo che pesci prendere e volendo solo che scendesse dal quel maledetto divano impauriti che si buttasse dall'altra parte, gli abbiamo messo un premietto a terra ed è sceso (so che non si dovrebbe fare, perché è come se l'avessimo premiato per l'azione negativa, ma non abbiamo avuto scelta, eravamo terrorizzati per la sua incolumità).
Purtroppo è già la terza o quarta volta che succedono episodi di questo tipo, e non lo so se rientrano nella normalità.
Abbiamo raccontato l'accaduto all'educatore e ci ha detto che dobbiamo tamponare con delle sedie a fare da barriera al divano, non deve salirci perché in questi momenti di "follia mentale" è effettivamente pericoloso per lui stesso.
Continua a farci passare i guai anche per le scale, ormai ha imparato a salirle, lo ha fatto già 5-6 volte, sabato verrà un falegname a casa che ci piazzerà una lastra di legno bella spessa davanti. Il problema è che venendogli impedito fisicamente inizia ad abbaiare e piangere senza finirla più, mettendoci anche in un certo imbarazzo con i vicini vista la controra, ma l'educatore ci ha detto che va lasciato stare e assolutamente non preso e portato in braccio perché l'avrebbe vinta lui.
Ovviamente ci sono anche tanti momenti della giornata in cui il cucciolo è tranquillo e gioca in modo amorevole con tutti, ma in altri come quello che vi ho raccontato ci spaventa davvero. Che dire, vediamo come evolverà la situazione anche dopo i prossimi incontri con l'educatore, ad ora alterniamo fasi di serenità e gioia ad altre in cui siamo davvero pessimisti o addirittura pentiti di essercelo messo in casa...lo so, è orrendo da dire, ma nei momenti di esasperazione più pura si arriva a pensare anche questo. Io credo e spero che quando inizierà fare le prime passeggiate si calmerà un bel po'...spero...