Quando esce qualche studio scientifico a proposito di quanto i cani capiscano del nostro linguaggio umano, molti di noi sbuffano un po’ e si dicono: “Bella scoperta! Come se non me ne fossi mai accorto!”.
In effetti, gli studi effettuati con metodo scientifico hanno - appunto - validità scientifica, ma a tutti noi accadono esperienze particolari in cui ci rendiamo conto di quanto i nostri cani “ne capiscano”. Non solo: affinando la nostra capacità di osservazione, possiamo ricostruire veri e propri dialoghi, senza inventarci nulla e senza il pericolo di umanizzare i nostri compagni di vita.
Vado in passeggiata con Maebh, Sean e altri due cani adulti. Ha appena piovuto, ci sono tante pozzanghere e Maebh - come d’abitudine - ci ha sguazzato dentro, e sicuramente ha un po’ bevuto. Il cucciolo si è bagnato, ma (anche se non fa troppo caldo) forse ha sete.
Mi fermo, mi tolgo lo zaino e i cani si mettono seduti di fronte a me. Si siedono tutti e due anche se non glielo chiedo. Sean ha imparato da Maebh a farlo.
“Avete sete?”, dico, senza pensare che, mentre Maebh sa perfettamente rispondere a questa mia domanda, Sean non conosce ancora il significato delle parole “hai sete, vuoi acqua?”.
Se lei avesse sete, mi guarderebbe con insistenza e con la bocca farebbe dei movimenti di apertura e chiusura, come per assaporare. Invece mi guarda brevemente e poi guarda Sean: “Io no, e tu?”.
E il nanetto mi guarda con aria interrogativa, poi guarda la Maebh: “Io non ho capito, che cosa devo fare?”.
Insomma mi sono commossa, lui le chiede sempre consiglio…
E lei mi ha guardato, come a dire: “Dai, prova a vedere”. Ho versato l’acqua nella ciotola e lui si è illuminato, bevendo avidamente.
Poi ha bevuto un po’ anche lei, ma solo per rinforzare il significato del momento, perché non aveva sete.
Sono sicura che la prossima volta Sean, alla mia domanda: “Hai sete?”, saprà rispondermi subito.
