Buongiorno, ho scritto un piccolo manuale di 50 pagine sull'addestramento del cane da funghi porcini. allego la prefazione
Questo manuale è frutto dell'esperienza maturata durante l'addestramento del cane da ricerca di funghi porcini e, più specificamente, i vari tipi di Boletus.
I metodi che ho utilizzato, presentati in questo testo, prevedono il totale rispetto dell'animale sia dal punto di vista fisico che psicologico. Avendo il cane una spiccata dote olfattiva e discriminatoria, questo addestramento si presta per la ricerca di qualsiasi tipologia di fungo o di altra sostanza che il cane impara a segnalare dopo il ritrovamento. L' indispensabile cooperazione fra cane e conduttore è il valore aggiunto che differenzia il percorso di ricerca olfattiva rispetto ad una normale passeggiata o dal semplice stare in compagnia col vostro cane. L'esperienza che vivrete passo dopo passo educherà entrambi ad una collaborazione reciproca, serena e piacevole: si sa infatti che i cani portano in dote la felicità! Vi sarete chiesti perché addestrare un cane alla ricerca di funghi, visto che questi normalmente si cercano semplicemente osservando, camminando nei boschi ed imparando a scorgerli. Mentre cercare e trovare tartufi senza l'ausiliario è quasi impossibile, trovare i funghi non lo è a patto che si conoscano i posti giusti. Ma allora perché avvalersi dell’aiuto di un cane?
Ecco alcuni motivi. Il primo è legato all'aspetto emozionale poiché, come scriveva Lev Tolstoj in “Felicità Familiare”, "la felicità è reale se condivisa".
Si può essere più o meno d'accordo ma l’esperienza insegna che per la maggior parte delle persone accade proprio così.
L'altro motivo è squisitamente pratico: avete un'idea di quanti funghi non visti si lasciano sul terreno? Vi sarà capitato più volte di ripassare, dopo un breve lasso di tempo, nel medesimo posto e trovare un fungo che era "impossibile" non vedere: a maggior ragione immaginate quanti piccoli funghi ben nascosti non avete visto? Oppure quante volte vi è capitato di raccogliere funghi nonostante la "concorrenza" fosse già passata e ripassata nei "vostri”posti? Queste disattenzioni sono dovute principalmente alla fretta, alla mimetizzazione di alcuni funghi che rimangono interrati, senza contare poi che erba, foglie e sottobosco di varia natura non facilitano certo la loro individuazione.
Del resto una cerca per quanto lenta e minuziosa non sarà mai completa e certamente il vostro cane, una volta addestrato, ve lo dimostrerà.
Senza contare che da soli con la cerca lenta ritardate il vostro itinerario, rischiando di non poterlo completare o di non riuscire ad arrivare fra i primi sul posto da voi prescelto.
"Chi tardi arriva, peggio alloggia".
E’, insomma, un vero peccato se lasciamo sul terreno una quantità significativa ma quasi invisibile di funghi! Nei periodi di abbondanza poco male ma, quando i funghi scarseggiano e le uscite sono poco soddisfacenti, il nostro fedele compagno e brillante ausiliario, aumentando le nostre normali possibilità, ci permetterebbe di passare da una giornata scarsa ad una discreta, o magari ad una buona se non,addirittura, …. ottima.
Un altro aspetto pratico riguarda la possibilità di individuare nuovi posti di cerca poiché il cane, spaziando e muovendosi, lo fa naturalmente: questo non solo ci evita fatica ma, soprattutto, quando il terreno è molto impervio, il rischio di farci del male cadendo o scivolando.
Nel caso poi in cui il vostro itinerario fosse sempre lo stesso… tenete a mente che la proverbiale memoria del cane lo aiuta a ricordare i posti!
Ricordate Tolstoj? Io spesso mi ritrovo a sorridere al mio cane che, trovato il fungo, mi guarda compiaciuto e desideroso del meritato premio.
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